Si sta sviluppando nella società di oggi una pericolosa forma di conformismo che da alle persone un’illusione di anticonformismo, naturalmente improprio. E’ il fenomeno che io chiamo "l’anticonformismo da catalogo". Questo fenomeno si riscontra tra i giovani soprattutto nei costumi e tra gli adulti nel consumismo. Un anticonformismo che si basa su fenomeni collettivi di costume e di materialismo non può certo definirsi tale, ma allora perché alle persone sembra andare tanto a genio? Credo che la risposta e le relative deduzioni possano fornirci sia una risposta positiva sia una negativa al fenomeno. Le persone sono alla continua ricerca dell’originalità ben consapevoli di essere conformi ad ogni uso e e costume collettivo e così il fenomeno dell’anticonformismo da catalogo si scatena. I giovani si conformizzano a costumi che appaiono come originali/anticonformisti ma che in realtà sono solo differenti. Differenti dagli altri costumi imposti, ma pur sempre standardizzati. Gli adulti invece rassegnandosi ad un mondo dove il conformismo regna sovrano ripiegano sul consumismo e sul denaro dove l’unico modo per sembrare (ma non essere!) anticonformisti è concedersi qualche lusso che qualcun altro non possiede, ma proprio perché col denaro si può comprare tutto, ci saranno sempre due copie di una sola manifestazione di pseudo-anticonformismo e quindi non può dirsi tale. Tuttavia questo anticonformismo da catalogo si maschera anche da avanguardismo, portando al limite l’eversione dei costumi e a livelli esagerati il consumismo. Tuttavia non si tratta di vero avanguardismo in quanto non riguarda propriamente un tentativo da parte della società di distaccarsi dagli standard, ma proprio un’illusione tramite la quale la società vi si avvicina maggiormente. Ed è così che il vero anticonformismo resta un’utopia… io credo che il singolo possa in sè essere anticonformista ma può il singolo vivere serenamente in una società che ha le proprie fondamenta nei costumi e nel consumismo?
